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Il Parco Forlanini

 

 

         L’analisi storica dello sviluppo generale delle conurbazioni dell'area metropolitana e delle aree extraurbane porta a constatare che i loro confini non sono più di facile definizione.

         Ci si domanda quindi - oggi all'inizio del terzo millennio – il significato dei Parchi Urbani per le nostre città e per le aree metropolitane, in quanto essi non “appartengono” più “ad una sola città" ma “appartengono” “a più città", con una frequentazione molto più allargata sul territorio.

         Lo sviluppo dei parchi urbani a nord-ovest di Milano nelle aree di Trenno, Boscoincittà, Parco delle Cave, proprio "ad uso di insiemi di città",  il rapportarsi degli stessi con la “linfa vitale” ovvero le persone hanno stimolato a verificare se tale modello, ampiamente sperimentato e in continua evoluzione attraverso la gestione dell’associazione Italia Nostra- Boscoincittà, può essere trasposto anche in altre zone della città di Milano e con altre associazioni: la scelta è caduta sul PARCO FORLANINI.    

         Le aree, oggetto di tesi, si trovano ad Est del Parco Agricolo sud Milano; su di esse insistono piccoli nuclei abitativi, antichi insediamenti rurali semi abbandonati, un insieme di verde attrezzato e agricolo - il Parco vero e proprio - e un grande specchio lacustre ludico gestito dalla Provincia di Milano, oltre ad altri centri d'interesse gestiti da privati. Il tutto è attraversato da dighe urbane, composte da strade a scorrimento veloce, dal sistema ferroviario e tangenziale e da un fiume inquinato.

       La valutazione preliminare sul ruolo di cerniera tra il Parco vero e proprio, l'urbanizzato e le altre attività della zona ha messo in evidenza l’isolamento dell’area.

         Stabilito che fattore indispensabile per una fruizione di spazi è la scelta dei percorsi pedonali, ciclabili e automobilistici, si sono ricercati proposte e/o studi elaborati in anni passati.

        

         Gli studenti hanno rilevato che, al di fuori del Parco Forlanini seguito anche dall’associazione Greem, ben poco è stato realizzato per amalgamare le molteplici iniziative della zona oggetto di tesi con l'urbanizzato. Ad esempio:

I percorsi ciclabili s’interrompono in città, riprendono nell'area Parco e proseguono verso sud in area cascina Monluè: il centro abitato di Novegro e lo specchio lacustre si raggiungono solo percorrendo le strade a scorrimento veloce.

I percorsi pedonali - le aree dell'Idroscalo, del nucleo urbano e del Parco vero e proprio e di Novegro – si raggiungono solo con l'auto.

Le antiche cascine, quasi totalmente abbandonate, spesso ospitano attività improprie.

    

       Il primo intervento progettuale è stato verificare la validità dei progetti - proposti e mai attuati - alla luce delle esigenze dei fruitori del parco, delle zone cittadine e dei borghi limitrofi e  valutare l’esistente nel parco e nelle zone limitrofe - laghetto, centro sportivo, luoghi di sosta, campi da bocce e aree a verde agricolo  - oltre alle ulteriori attività sportive esterne al Parco Urbano.

 

         E' stato studiato un percorso misto pedonal-ciclabile che - collegandosi alla pista ciclabile esistente  in città (Viale Argonne), attraverso porte simboliche - sottopassa il sistema ferroviario e tangenziale, affianca l’abitato dell’Ortica, lambisce le aree coltivate, sovrappassa con un ponte di barche il fiume Lambro Settentrionale e giunge ad ovest dell'area Parco (da questo punto si potrebbe ipotizzare anche un percorso lungo il fiume sia a nord verso Redecesio sia verso sud sino a Ponte Lambro. Percorsi identici sono stati fatti per i Navigli, lungo le Alzaie). Il percorso tocca i diversi centri d'interesse sia all'interno del Forlanini sia nel prospiciente parco di Novegro, prosegue lasciando a sud il centro urbano e giunge, sovrapassando la strada a scorrimento veloce per Segrate, allo spazio lacustre dell'Idroscalo. La dimensione dei percorsi permetterà il passaggio dei mezzi di servizio e di soccorso.

 

         Il sistema delle percorrenze pedonali affiancherà – al di fuori del parco - la pista ciclabile, e all’interno, sarà in parte coperto e interrotto da spazi per la sosta con piazze ipogee ad anfiteatro per attività ludiche.

 

Per il sistema di sosta automobilistica, al di fuori dell'area ovest del parco, è stato individuato uno spazio tra l'immissione della Tangenziale est e il fiume Lambro.      Quest'area di risulta non è utilizzata per alcun tipo d’attività. Nella parte est del Parco, in comune di Segrate esiste già un vasto spazio per il parcheggio oltre a quello prospiciente il Centro Sportivo Saini.

 

         I mezzi pubblici passano a nord e sud dell’area. Si potrebbero prevedere - in corrispondenza delle fermate - luoghi per affittare biciclette, secondo la migliore tradizione Versiliana e Romagnola.

        

         In parallelo al lavoro d’analisi, si è proceduto a definire le destinazioni d'uso delle realtà rurali sia in discreto stato di conservazione sia in stato d’abbandono, affinché, da un lato, il parco possa essere frequentato e gestito in un arco temporale più vasto e, dall’altro,  la realtà storica delle Cascine lombarde non sia cancellata.

 

         Le funzioni individuate riguardano il recupero di ex-cascine e potrebbero rientrare nel programma di riqualificazione più volte proposto dal Comune. Si è ipotizzato:

 

    Area ovest

·       cascina Taverna: un museo per la raccolta dei materiali agricoli lombardi, comprensivo di spazi per materiale audiovisivo luogo di relax e uffici,

·       cascina attigua Casanova:  collocazione di un luogo di ristoro e tavola calda aperto a tutti, anche agli uffici presenti in zona.

 

   Area  est:

·       cascina Salesina del Pio Albergo Trivulzio come casa per anziani. Potrebbe rientrare nel programma delle case di riposo che sta finanziando il Comune di Milano. Nella parte retrostante, ora agricola, si potrebbero coltivare orti. Poco distante vi sono campi da bocce e il piccolo Centro di Novegro. La cascina è abbastanza vicina al mezzo pubblico che porta in città. La presenza di persone fisse nell'area, consentirebbe un maggior controllo sul Parco; alle stesse persone potrebbe essere affidata la gestione di piccole aree.

 

         In una visione di Milano città europea, ovvero senza confini, l’area attigua al Parco Forlanini in comune di Segrate, denominata “Centro Esposizioni di Novegro” e relativo parco, pur se di proprietà privata, potrebbe essere utilizzata per i concerti all'aperto e, d’inverno con uso di tensostrutture, per iniziative similari. Lo spazio è attrezzato di parcheggi ed è sufficientemente lontano dall'abitato. Attualmente il Comune autorizza questi eventi nell'area nord-ovest della città, area poco idonea sia per la vicinanza alle case, alla tangenziale ovest, al fontanile sia per mancanza d’aree di parcheggio.

 

       La fase progettuale della tesi di laurea verterà, in particolare, sul recupero della cascina Taverna, attualmente assai fatiscente. L'intervento prevede recupero, in parte, delle strutture  portanti, a testimonianza dell'impostazione rurale del manufatto e un rinnovato sistema di tamponamento con l'utilizzo e inserimento di tecnologie moderne per la creazione del museo.

 

 

La qualità della città è data da quella degli ambienti ove si svolge la vita collettiva:

strade,  piazze, spazi a verde pubblico, decorosamente mantenuti, denotano la civiltà degli abitanti, tengono vivo il ricordo del  passato, esaltano il presente, migliorano il futuro.

 L’architettura è tutt’uno con lo spazio che le dà  vita e che viene dalla stessa valorizzato.

 

Nadia Volpi

 

Il presente documento è preliminare alla tesi di laurea  sul Parco Forlanini

Relatore prof. Filippo Tartaglia e Co-Relatrice arch. Nadia Volpi

Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano -Laboratorio III Progettazione

In collaborazione con Greem e Italia Nostra

 

Documento inviato e presentato nei mesi di Febbraio/Marzo 2000 a:

Provincia di Milano

·         Assessore al Territorio M.Di Tolle

·         Assessore allo Sport, Tempo Libero, Idroscalo C. Cadeo

Comune di Milano

·         Assessore ai Lavori Pubblici, Parchi e Giardini  R.De Corato

·         Direttore Settore Parchi e Giardini Ing. B. Savoca a Arch. A. Rossi, funzionario dello stesso Settore

·         Presidente Commissione Ecologia Zona 4,  G. Floriddia ed esperti della  zona