Obbiettivi da raggiungere, richiesti
dalle Associazioni, per il futuro sviluppo del Parco Forlanini:
Coerenze e connessioni con i corridoi ecologici proposti dal Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale (P.T.C.P. - Studio
Ambientale
dr. Malcewschi- ) e
possibilità di rete secondaria di connessione
(relazione arch. Nadia Volpi - Italia Nostra)
In realtà il progetto di tesi di Laurea per
il Parco Forlanini assume come riferimento una realtà geografica precisa per
alcuni Comuni della Provincia di Milano (Milano città e Segrate ).
Territori gestiti da enti privati e
pubblici, a loro volta suddivisi per competenze frazionate tra i vari
assessorati.
Risulta chiaro che nel complesso generale,
l'ipotesi di corridoio ecologico fruibile dovrà comprendere realtà territoriali
più estese, come viene espresso in una letteratura più vasta di pianificazione
territoriale e nella proposta di P.T.C.P., dove si pone il problema dei confini
della rete di progetto.
Infatti, da un punto di vista teorico una
rete ecologica non dovrebbe avere confini: il complesso delle connessioni può
arrivare fino al livello continentale.
A tal fine nell'ipotesi progettuale, si
sono individuate le principali direttrici di permeabilità verso i territori
esterni alla città, fermo restando che l'attuazione in termini di corridoi
ecologici primari e secondari richiederà il coordinamento delle varie gestioni
coinvolte.
Come viene evidenziato nella lettura del P.T.C.P., il livello attuale di antropizzazione del territorio comporta la presenza di un insieme di ostacoli per la continuità ecologica, le barriere significative prodotte da infrastrutture esistenti sono costituite da:
·
l'effetto
prodotto dalle aree di insediamento,
·
le principali
linee di frammentazione delle strade ad alta percorrenza, (tangenziali, viale
Forlanini)
·
il sistema
ferroviario e lo scalo d'interscambio (Segrate)
·
il sistema
naturale costituito dal fiume (Lambro settentrionale)
·
le aree di
risulta tra gli svincoli. Questi ultimi hanno infatti prodotto una
significativa antropizzazione e frammentazione del territorio
Tutte queste realtà hanno occluso i varchi
tra "città e campagna" con
rischi significativi per la rete Ecologica. Disponendo di analisi di questo
tipo si potrà fare in modo, in futuro, che almeno i principali punti di
conflitto possano essere successivamente oggetto di specifici progetti di
deframmentazione.
Nella realtà specifica dell'area
metropolitana milanese in oggetto si è ritenuto opportuno inserire nello schema
complessivo, una categoria di condizionamento che rendesse conto dei rischi
connessi all'ulteriore avanzamento dei processi di urbanizzazione.
Per non pregiudicare in modo definitivo le
residue linee di permeabilità esistenti, si è ipotizzato il recupero totale
delle realtà edilizie nel territorio (cascine e gasometro) anche con
cambiamento di destinazioni d'uso, ed è
stato pertanto ritenuto necessario procedere ad un'analisi specifica dei
varchi ancora presenti tra insediamenti e infrastrutture, la cui chiusura comporterebbe
il maggior pregiudizio per lo sviluppo della rete ecologica e la fruizione
umana.
L'area oggetto d'ipotesi è costituita, da
una parte dall'asse Plebisciti
Idroscalo, dall'altra Corsica Areoporto. In questa porzione di città,
esistono un insieme di spazi aperti circondati da aree insediative residenziali
e terziarie e infrastrutturate, con elementi naturali residuali, non più in
grado di riconnettersi efficacemente alla rete principale.
Con la creazione di una percorrenza ciclo
pedonale continua, queste aree sarebbero peraltro in grado di costituire il
nucleo di piccole reti ecologiche locali di livello inferiore, una sorta di
filo conduttore da progettare e realizzare sulla base di analisi specifiche.
In tali aree è possibile e auspicabile, giungere
a svariati obiettivi quali; il riassetto di ricucitura ecologica associati agli
obiettivi di tipo fruitivo in grado di sostenere una sufficiente qualità nella
gestione e nella manutenzione dei sistemi attivati.
Tutto ciò sarebbe possibile attraverso
percorsi ciclo-pedonali che, dall'interno dell'urbanizzato si collegano al
corridoio ecologico ludico esterno, sfruttando le fasce di margine tra
agricoltura ed ex insediamenti rurali.
Questa fascia ambientale attualmente è
critica ai fini del riassetto ecosistemico in quanto semi abbandonata e vessata
da un forte inquinamento atmosferico e sonoro.
La
riqualificazione e la messa in sicurezza di queste aree agricole è importante
per perseguire i seguenti obiettivi:
·
riduzione
delle pressioni relative esercitate reciprocamente dai differenti utilizzi del
suolo nelle aree periferiche;
·
riduzione dei
passaggi di sostanze reciprocamente pericolose prodotte dai differenti tipi di
aree (emissioni atmosferiche da complessi produttivi, impiego di sostanze di
sintesi in agricoltura, emissioni associate al traffico);
·
valorizzazione
ecologica dell'ambiente periferico;
·
opportunità
per attività economiche sostitutive da parte degli operatori agricoli.
Obbiettivo
finale delle associazioni è quello di creare un sistema di parchi interconnesso ad un corridoio ecologico più esteso, fruibile e compatibile dal
punto di vista ambientale con le esigenze di un territorio antropizzato.
Un
sistema di parchi dedicati a Energia, Tecnologia e Salute , dove si possa
sperimentare, per gli insediamenti esistenti, l'adozione di sistemi energetici
puliti (celle a combustibile, pannelli solari, sistemi fotovoltaici, ecc.),
tecnologie dolci e rispettose per l'ambiente (sistemi di fitodepurazione ecc.)
e dove si possano comunicare e incentivare, specialmente nei confronti dei più
giovani, abitudini alimentari più corrette e stili di vita meno frenetici, in
equilibrio con la natura.
Documento
consegnato e presentato il 2 Maggio 2000 a:
Provincia
di Milano
·
Assessore al Territorio M.Di Tolle
· Assessore allo Sport, Turismo, Idroscalo C. Cadeo